INCONTRO CON IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ALFONSO BONAFEDE

INCONTRO CON IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ALFONSO BONAFEDE

Si è tenuto stamattina a via Arenula il previsto incontro con le organizzazioni sindacali convocato dal Ministro Alfonso Bonafede.

Con l’occasione il Ministro ha sollecitato i sindacati ad evidenziare le problematiche più urgenti da porre alla sua attenzione.

Raccogliendo la richiesta di Bonafede, Donato Capece ha posto sul tavolo le questioni che il Sappe ritiene prioritarie.

Innanzitutto, è stata premessa la questione più importante di tutte che è quella delle tante – troppe – aggressioni subite dai poliziotti penitenziari (proprio domani il Sappe manifesterà a Roma insieme alle altre forze di polizia) e per la quale sono assolutamente necessari opportuni interventi  idonei ad eliminare il drammatico fenomeno.

A tal riguardo è altrettanto opportuna e necessaria la dotazione al personale di idonei strumenti di difesa personale e collettiva, quali potrebbero essere Taser (o armi non letali in genere) e spray urticanti. Insieme a questi, sono altrettanto necessari strumenti e supporti tecnologici – come, ad esempio, le body cam – che aiutino il poliziotto penitenziario a svolgere il suo lavoro più serenamente.

Si chiede al Ministro Bonafede di non sprecare la grande opportunità offerta dalle risorse economiche Recovery fund che potrebbero essere destinate a ripianare con assunzioni straordinarie le 4000 unità di vacanze organiche del Corpo.

Insieme alle dotazioni materiali, il Sappe ritiene altrettanto necessario metter mano all’organizzazione e all’ordinamento del Corpo di Polizia Penitenziaria, rimaste a proprio avviso incompiute.

Si pensi, ad esempio, al ruolo dirigente del Corpo che continua a svolgere le stesse funzioni di comandante di reparto che esercitavano tanti anni fa i marescialli degli Agenti di Custodia. Tali funzioni devono essere assolutamente rivalutate in modo tale che anche i dirigenti della Polizia Penitenziaria possano assumere la direzione degli istituti penitenziari.

Allo stesso modo, è arrivato il momento che anche la direzione generale del Corpo venga assunta da dirigenti in divisa, anche se si dovesse arrivare ad un ruolo unico della dirigenza e alla istituzione dei ruoli tecnici del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Proprio in questa direzione non è più rinviabile l’introduzione anche dei ruoli sanitari della Polizia Penitenziaria: Medici, Paramedici e Psicologici.

Da ridelineare, inoltre, i compiti istituzionali della Polizia Penitenziaria che non può più continuare a svolgere due funzioni: quella di garantire la sicurezza e quella di rieducare il condannato.

I poliziotti penitenziari debbono tornare ad occuparsi solo e soltanto di sicurezza. Altrimenti dovrebbe essere raddoppiato il loro stipendio.

Tutti questi interventi devono essere finalizzati, tra l’altro, a recuperare il gap organizzativo e strutturale che si è venuto nuovamente a creare con le altre forze di polizia.

A conclusione dell’intervento, Capece ha ringraziato il Ministro di aver finalmente adempiuto alla promessa fatta due anni fa di cancellare gli arretrati dei canoni della caserme ma ha chiesto fatti concreti al Guardasigilli.

La sintesi è “Res non verba”. Ossia, come recita il moto del SAPPE: fatti, non parole su tre temi centrali: sicurezza, soldi e incolumità del personale.

Ricordiamo a tutti che domani 14 ottobre, il SAPPE – insieme al SAP della Polizia di Stato, Sim Carabinieri, Sim Guardia di Finanza, Conapo Vigili del Fuoco, e Libertà e Sicurezza Polizia di Stato Les – terrà una manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma in Piazza del Popolo dopodomani, alle ore 10.

Sono mesi che portiamo avanti le battaglie a favore di ogni singolo operatore delle forze dell’ordine e del soccorso pubblico. Mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative che non ci tutelano di leggi troppo blande per chi delinque come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri e di quel partito dell’antipolizia che non perde occasione per strumentalizzare ogni singolo episodio. Dimenticando l’infinito lavoro quotidiano che tutte le donne e gli uomini in divisa compiono con abnegazione ed altissima professionalità ogni giorno.

Scenderemo in piazza tutti insieme per manifestare il dissenso verso chi ci ha lasciato senza tutele di fronte a problemi sempre più complessi e rivendichiamo tutele e garanzie funzionali nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio bodycam e Taser su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali.

Questa è la quarta manifestazione nazionale che il SAPPE ha organizzato in questi ultimi mesi proprio per rivendicare più tutele e rispetto sociale e segue quelle organizzate e tenute dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE davanti al carcere di S. Maria Capua Vetere (17 giugno 2020) e Roma, di fronte al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (25 giugno 2020) ed al Ministero della Giustizia (1 luglio 2020).

Res non verba!

Roma, 13 ottobre 2020

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